Gli incendi hanno distrutto finora un terzo della riserva naturale degli Astroni e la riserva naturale dell’area flegrea gestita dal WWF continua a bruciare. L’associazione ambientalista lancia l’allarme per i gravi danni arrecati all’Oasi dl rogo iniziato mercoledì scorso. E il tesoro di natura custodito nel cratere di Agnano-Pozzuoli continua a bruciare. Un sito importante europeo catalogato come Zona di protezione speciale. Una delle aree protette che si trova lungo le rotte di migrazione degli uccelli selvatici che garantisce l’habitat più adeguato e idoneo per il riposo e la nidificazione durante i loro viaggi.
“La situazione nel cratere di Astroni che ormai brucia da mercoledì scorso è precipitata – sottolinea la presidente del WWF Italia Donatella Bianchi – L’incendio è fuori controllo e le fiamme sono arrivate all’ingresso della riserva. Attualmente una ventina di persone, compreso il personale WWF, sono circondati dalle fiamme.
La situazione è estremamente preoccupante perché le fiamme non solo hanno divorato più della metà dell’oasi ma adesso mettono in pericolo anche l’incolumità delle persone presenti sul posto – continua l’esponente dell’associazione ambientalista – Da giorni siamo preoccupati per il rogo che sta distruggendo l’oasi di Astroni e chiediamo mezzi adeguati per spegnere un incendio sviluppatosi in un luogo dalle caratteristiche geomorfologiche molto difficili. Adesso più che mai bisogna fare presto: la priorità è mettere in salvo le persone con un intervento risolutivo”.
La situazione è drammatica in tutta la Campania. Siamo in piena emergenza. A rischio il patrimonio naturalistico regionale. Un patrimonio che potrebbe essere completamente distrutto.
In difesa dei tesori della natura scendono in campo alcune associazioni sociali, culturali, in prima linea l’associazione Insieme per Chiaiano, l’Associazione Ue’ CAP, il periodico Napoli Area Nord, l’ Associazione Rete e soccorso per i diritti, WWF Napoli , le associazioni CGD Napoli , la Lampada di Scampia, Associazione Pollici Verdi , Comitato 25/80 per la ricostruzione .. L’associazionismo chiede il massimo impegno delle istituzioni per la soluzione del problema incendi, l’apertura di un confronto su cosa non ha funzionato in termini di prevenzione, di mezzi e di uomini a disposizione.
Le associazioni chiedono l’attivazione di un piano nazionale di prevenzione e contrasto ai reati ambientali, la tutela, il controllo dei territori, l’utilizzo di tutte le forze a disposizione per fermare lo scempio.
Utile, urgente la costituzione di tavoli di confronto con le istituzioni regionali e nazionali per affrontare concretamente la situazione per garantire tutela del patrimonio ambientale del territorio e della salute dei cittadini e impedire alla criminalità organizzata di continuare a fare profitti sulle emergenze.