“Sotto i riflettori del mondo intero, l’Italia continua a mostrare senza pudore la sua incapacità a gestire il progetto per il recupero e la messa in sicurezza dell’area archeologica di Pompei, benchè da tempo definito e finanziato”. E’ quanto scrive, in una nota inviata al presidente del Consiglio, al ministro per i beni culturali, al prefetto di Napoli, al Soprintendente per i beni archeologici di Napoli e Pompei e alla Corte dei Conti, il segretario generale della Fillea-Cgil di Napoli, Ciro Nappo.
“I gravi crolli che si continuano a registrare nell’area piu’ nota e visitata al mondo – prosegue Nappo – provocano sdegno e rabbia. La Fillea-Cgil di Napoli, che pure appena qualche mese fa aveva salutato con favore i primi passi in proposito del nuovo Governo e del nuovo ministro, alla luce delle intollerabili inadempienze – precisa Nappo – oggi non puo’ che denunziare con forza l’incapacita’ di tutti quelli che nella filiera di comando e di gestione degli interventi di recupero e messa in sicurezza, stanno rendendo ridicolmente insostenibile ed inqualificabile il degrado nel quale e’ precipitato il sito archeologico di Pompei”. Per il “Grande Progetto Pompei”, ricorda il sindacalista, “sono ad oggi partiti solo cinque progetti e per altri 34 si rischia di perdere irrimediabilmente i fondi stanziati dall’Unione Europea”. “Oggi – continua Nappo – siamo costretti a dover investire delle proprie responsabilità anche la Corte dei Conti, visto che l’incapacità dei nostri governanti e delle autorità preposte sta producendo un danno erariale enorme che rischia di diventare ogni giorno sempre più grave”. “Chiediamo pertanto alla Corte dei Conti – conclude Nappo – di voler monitorare le vicende che stanno caratterizzando almeno dal 2010 il “Grande Progetto Pompei” rilevando le personali responsabilità erariali di chi non rende cantierabili le opere di recupero approvate e finanziate con 105 milioni di Euro tra fondi FESR (Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale) e nazionali, e per il quale le Organizzazioni Sindacali sono riuscite a far sottoscrivere dai Ministri della Coesione, dei Beni e delle Attivita’ Culturali, dell’Interno, dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca”
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