Il Comune di Napoli, i vertici delle aziende partecipate Napoli Sociale e Napoli Servizi dovranno presentarsi davanti al Giudice del Lavoro. Oltre 50 dipendenti ex Napoli Sociale, assistiti dalla giuslavorista Giuliana Quattromini e sostenuti dalla ‘Rete e Soccorso per i Diritti’, hanno presentato ricorsi, impugnando un atto transattivo firmato lo scorso 3 novembre presso l’ufficio del lavoro. Il “documento conciliativo” fu proposto dall’amministratore delegato aziendale Domenica Allocca, avallato dal capo di gabinetto comunale Attilio Auricchio, sanciva il trasferimento di tutti i dipendenti di Napoli Sociale (società in liquidazione) nell’azienda Napoli Servizi. L’accordo non evidenziava in maniera esplicita a chi spettava pagare le spettanze maturate ovvero il trattamento di fine rapporto, ticket, tredicesima, quattordicesima, permessi non goduti. I lavoratori firmarono il documento ma si autodenunciarono all’ispettorato del lavoro dichiarando “di accettare la rinuncia ai diritti acquisiti solo perché costretti dalla necessità di non perdere il posto”. I verbali sono stati impugnati perché ritenuti discriminatori, nulli per violazione di norme imperative, in frode alla legge, affetti da motivo illecito unico determinante e da annullare per vizi della volontà.
(da Il Desk, Quotidiano Indipendente, articolo di Ciro Crescentini)