La giunta comunale di Napoli lancia il patto per il lavoro. Proposta accolta da tutti i consiglieri comunali. Riconosciuti politicamente i movimenti dei disoccupati e dei precari del progetto Bros
I consiglieri comunali napoletani della maggioranza di sinistra e dell’opposizione di destra uniti per ricercare soluzione per dirimere le vertenze sul lavoro e combattere la disoccupazione in Città. Il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità una mozione nella quale chiede al governo “una rapida convocazione del tavolo ministeriale per esaminare le proposte avanzate dal Comune di Napoli affinchè si arrivi alla sottoscrizione e verifica di intese attuative credibili per scrivere una nuova pagina sui temi del lavoro”. Riconoscimento politico del movimento dei precari e di disoccupati napoletani. I capigruppo consiliari di tutti i partiti e l’ assessore al lavoro Enrico Panini hanno incontrato nel pomeriggio una delegazione dei circa 200 disoccupati del movimento “Banchi Nuovi”, di “Edn” (“Eurodisoccupati napoletani”) e dei “Precari Bros Organizzati”, che ha effettuato un presidio in via Verdi, davanti alla sede del Consiglio. Nella mozione si segnala “il rischio concreto di perdere 7,5 milioni di euro destinati alla città”. Dai movimenti dei disoccupati giudizio positivo sulla mozione approvata dal Consiglio. “Per noi è un riconoscimento – ha detto un portavoce di Edn – adesso aspettiamo la convocazione del tavolo ministeriale.
I numeri della crisi occupazionale in Città sono drammatici. Eldo chiude, Fnac sta perdendo le sue caratteristiche peculiari, Atitech con una cassa integrazione che scade il 14 febbraio. Ai disoccupati storici la platea dei poveri registra l’ingresso a passo deciso dei nuovi poveri: i cassaintegrati ed i lavoratori in mobilità , i giovani fuoriusciti dai percorsi scolastici e formativi scoraggiati che neanche cercano più, i papà e le mamme separati, i precari, i lavoratori a rischio espulsione.
A fine giugno scorso oltre 30mila nuovi lavoratori iscritti ai Servizi hanno dato la propria immediata disponibilità al lavoro, su un dato complessivo di oltre 260mila lavoratori.
Nella sola provincia di Napoli il numero dei percettori di ammortizzatori sociali in deroga, da luglio a novembre scorsi, è aumentato di 2mila unità. Il numero delle persone che non cercano più un lavoro, dei rassegnati, cresce in modo consistente. “Fra di loro un esercito di ragazzi e di donne. Si arrangiano, spremono quel po’ che serve dalla famiglia o quel che si puo’, non credono più a niente, tanto meno a se stessi – ha sottolineato l’assessore comunale al lavoro Enrico Panini, ex dirigente nazionale della Cgil. “Illegalità e camorra prosperano nella disperazione, essendo l’unica azienda con forte liquidità ed esente da controlli. E’ necessario allora – avverte Panini – cambiare marcia, vi propongo di dare vita alla Napoli Valley intesa come grande spin off di aziende innovative, di start up e di sostegno alle idee creative”.
Un ambiente territoriale nel quale condizioni materiali ed investimenti seguono un comune denominatore, un attrattore delle migliori intelligenze cittadine e mondiali, un luogo che sia depositario di innovazione – futuro.
Le condizioni ci sono perchè abbiamo un sistema universitario diffuso e di eccellenza, perchè il sistema della ricerca, a partire dal Cnr, è presente in modo qualificato, perchè in questa città la presenza di distretti fortemente innovativi è consolidata (cito per tutti le biotecnologie e l’aviospazio), perché i livelli culturali sono alti, perchè la capacità delle donne napoletane per titoli culturali e spinta all’innovazione può fare la differenza.
Per tutto ciò il tema lavoro e sviluppo ha bisogno di essere assunto, con decisione nuova e molto diversa da ciò che abbiamo registrato, nelle politiche del Governo.
“Noi rivendichiamo un Patto sul lavoro per la città di Napoli con il Governo. Un patto contrassegnato dalla scelta di investire su donne e giovani, superando una tradizione fatta da finanziamento alla formazione e non agli strumenti dell’agire, contrasto alla disoccupazione, innovazione, ambiente” – ha concluso Panini.
Angela Sabatino