Bip sospende la portabilità, Adiconsum: ”Gravissimo, l’Agcom intervenga”
60 mila utenti rimangono senza numero e ostaggio dell’azienda ormai commissaria
“È la prima volta che si verifica nel settore della telefonia una circostanza del genere, mettendo in luce tutte le falle del sistema. La sospensione della portabilità è un fatto grave, perché rende gli utenti di BipMobile ancora in possesso delle Sim (circa 60.000) ostaggio dell’azienda – denuncia Pietro giordano di Adiconsum – Chiede all’Agcom, di garantire, immediatamente, la portabilità sospesa, permettendo, con azioni mirate, di forzare i sistemi tecnici utili alla portabilità. I numeri telefonici non sono di proprietà di nessuno e non possono essere bloccati dai problemi economici di un’azienda di telefonia mobile”.
L’aggiornamento del 22 gennaio
Resteranno senza line a e senza credito residuo gli utenti di Bip Mobile che non hanno chiesto la portabilità del numero a un altro operatore. Innanzitutto perché la compagnia non è più in grado di offrire il servizio di portabilità perché non riesce più a pagare la società che svolge il servizio. In secondo luogo perché alcune compagnie si sono rifiutate di riconoscere il credito a chi ha chiesto la portabilità dopo il 13 gennaio. Gli operatori sono infatti obbligati a restituire il credito se non hanno avvisato gli utenti diversamente. E dal 13 gennaio hanno cominciato a farlo
Il muro di Telecom e Vodafone
Solo H3G e Tiscali sono disponibili a riconoscere rispettivamente 100 e 60 euro sotto forma di bonus a chi ha chiesto la portabilità dopo quella data. Wind forse.
Telecom e Vodafone assolutamente no.
60.000 senza garanzie
Questo il quadro emerso al tavolo convocato dall’Agcom cui hanno partecipato associazioni dei consumatori e operatori.
E secondo i conteggi effettuati sono 60.000 gli utenti che non hanno richiesto la portabilità del numero o lo hanno fatto dopo il 13 gennaio. Per un credito residuo di due milioni e mezzo di euro.
Adiconsum: “Vanno garantiti anche gli indennizzi”
In merito agli indennizzi previsti per la sospensione del servizio, l’associazione dei consumatori Adiconsum ha chiesto di garantirli insistendo affinché anche questi possano essere quantificati e inseriti come crediti dei consumatori, assieme al credito residuo e ai bonus, nel Concordato. “Riconoscere e assicurare questi indennizzi ai consumatori è doppiamente importante – precisa il presidente dell’associazione Pietro Giordano – sia per sancire il rispetto delle delibere Agcom che come deterrente affinché non si ripetano casi analoghi. È necessario dare prova che il sistema normativo e regolatorio non solo è valido, ma che è anche pronto a dare battaglia a casi simili, non lasciando ‘vuoti’ di tutele per i consumatori, che sono la vera parte debole in questa vicenda”.