Il rilancio dell’edilizia a Napoli e in Campania, comparto anticiclico per eccellenza, potrebbe alimentare un circuito virtuoso favorendo sviluppo e occupazione. Il settore a Napoli e in Campania è in ginocchio. I dati della crisi forniti dalle organizzazioni sindacali sono drammatici. A livello regionale, oltre 30 mila lavoratori edili hanno perso il lavoro. Il monte salari erogato si è ridotto di oltre 200 milioni di euro. Bloccati 3 miliardi e 300 milioni di euro per la realizzazione di opere che potrebbero creare tra i 57 e i 60 mila posti di lavoro. Le ore di cassa integrazione sono passate da 354 a 539 mila(registrando nei primi sei mesi del 2013 un aumento del 52 per cento rispetto l’anno scorso). Le ore delle attività lavorative sono diminuite del 20 per cento. Oggi Cgil di categoria e confederale hanno promosso un convegno e presentato un lavoro ricognitivo sui progetti e sulle opere che potrebbero essere avviati, sollecitato lo sblocco di tutte le procedure burocratiche in modo da aprire i cantieri, creare lavoro e sviluppo. I dati del primo trimestre 2013, forniti dalle Casse Edili di Napoli, Avellino, Benevento, Caserta e Salerno, ci confermano che dal 2009 (anno d’inizio della crisi) ad oggi oltre 27mila addetti sono usciti dai cantieri senza aver avuto la possibilità di rientrarci, una riduzione drastica di 176 milioni di euro di massa salari prodotta, poco più di 10 milioni di ore lavorate in meno. Non solo. Secondo le Unioncamere provinciali, in Campania hanno chiuso i battenti 10 mila aziende delle costruzioni. A Caserta e provincia cessate 1100 imprese(di cui600 artigiane) e oltre 7 mila addetti espulsi dal ciclo produttivi. A Napoli, invece, hanno perso il lavoro oltre 5 mila addetti 1790 aziende cessate(704 artigiane). La crisi ha investito anche gli enti paritetici di assistenza dei lavoratori e delle aziende. I dipendenti della Cassa Edile di Caserta sono stati posti in Cassa Integrazione Guadagni fino al 30 settembre 2013. “Il proposito – spiega il segretario generale della Fillea Cgil Campania Giovanni Sannino – è di candidare il settore edile e l’intera filiera delle costruzioni a vero motore dello sviluppo immaginando un diverso uso del territorio, con il consumo zero di suolo, uso di fonti rinnovabili”. Nell’incontro è stata sollecitata una spinta al completamento dell’Agenda 2007 – 2013 con la cantierizzazione dei 19 grandi progetti e dei cantieri Europa Piu’, Centro Storico e Porto di Napoli. “Entro l’anno – assicura l’assessore regionale ai Lavori Pubblici Edoardo Cosenza – saranno completati i bandi per la depurazione. Anche l’uso dei Fondi europei impone regole precise. Contiamo di attivarsi senza il finanziamento statale”. Il lungo elenco di opere progettate che a breve dovrebbero tradursi in cantieri non convince del tutto il segretario generale della Cgil Campania Franco Tavella. “In giro raccolgo il grido di allarme per le migliaia di disoccupati e cassintegrati – dice – che contrasta con questo elenco di opere. Bisogna rendere fruibili i progetti in tempi immediati per dare respiro all’economia”.
Ornella Milo