Giovani uomini e giovani donne migrano per le strade del mondo e con essi le loro storie! Ogni giorno parte un treno, un aereo, una nave,a volte disgraziatamente un “barcone”che conduce alla morte. Migranti siamo tutti: ogni viaggiatore speranzoso,carico di passione o desideroso di riscatto. Ed è nello stesso desiderio di quei migranti che io mi rifletto. Accomunati tutti dalla stessa fiducia,ma in condizioni diverse,ci imbattiamo nel “viaggio”, che ha con sé il meraviglioso significato della speranza! Cambiano i mari,le distanze,ma ognuno di noi è figlio di un Sud che sofferente e lamentoso lo respinge.
Figlia casertana ho lasciato io stessa la mia terra, con un peso sul cuore e un “bagaglio” insostituibile sulle spalle.
Il giorno della mia laurea,un giorno speciale,che sapeva di buono,di sacrificio, di passione. La stessa passione che scuote le corde del mio cuore e del mio orgoglio e mi spinge a partire. Me lo impone quasi come un ordine, perché partire può significare provarci,rimanere,cullarsi nell’attesa che qualcosa cambi. E intanto le nostre vite passano!
Un Sud che non ha strumenti o non vuole cambiare condanna i propri figli all’ infelicità e poi alla morte, perchè il lavoro e la gratificazione che ottieni dal lavoro che ami sono elementi imprescindibili alla vita, sono un diritto che ci viene strappato ogni giorno,sono i costituenti della propria identità.
Tantissimi giovani laureati o diplomati, brillanti e tenaci, italiani, come me, lasciano il nostro paese per concedersi un’altra possibilità, giovani meridionali, come me, sognano ad occhi aperti un “nord”qualunque che possa tendergli la mano e salvarli.Sono una giovane donna, laureata al Suor Orsola Benincasa di Napoli, in Scienze dell’educazione e ho trascorso anni meravigliosi su una terrazza in riva al mare, divorando con gioia e impegno quei libri e quelle esperienze che mi avrebbero resa un giorno un’educatrice!
Oggi sono un’educatrice professionale, ma di fronte a me non c’è più il mare perché bisogna scegliere e nel caos frenetico, affascinante,a volte assordante di Milano,che attendo e continuo a sperare ogni giorno. Vivo da ancora poco tempo in un nord Italia più organizzato e attrezzato alla vita, che ha le idee più chiare delle nostre,sa cosa vuole e come lo vuole. Ecco la prima differenza evidente con un poetico sud che romanticamente brancola nel buio. Milano è grande, affollata e gigante:le metropolitane sfrecciano nei sotterranei della città e conducono a destinazione persone di ogni etnia, religione e cultura perché sembra che ci sia posto per tutti ma quando passeggi in un paesino di montagna, tipico del nord Italia, allora ti riconoscono, ti osservano, perché sei sorridente, colorato e trattieni ancora negli occhi il ricordo di un mare di cui forse qui al nord si avrebbe bisogno. Ogni giorno mi organizzo,ricerco me stessa e un lavoro che mi aiuti,che mi dia coraggio e mi faccia finalmente “cantare”!
Per ora mi ambiento, continuo a studiare e a volte mi confronto o affronto chi sente il mio accento e ne vuole parlare. Lotto con proprietari di casa che aumentano cifre cauzionali perché sono del sud, rispondo a chi ancora oggi ha il pregiudizio per una terra dei fuochi che ci costringe a viaggiare, discuto animata dall’amore e dal rispetto di me stessa con chi pensa che non sia capace di fare la raccolta differenziata o con il “tecnico” che non ama me e tutta la Campani, ciò che non sanno è che la mia terra è anche la terra del sole e che non c’è un solo giorno che io non pensi a quel mare .
Arde in me ogni giorno la gioia e l’entusiasmo di poter fare il mio lavoro, quello per cui ho studiato, lo stesso che mi porta tra la gente.
di Paola Alois