NAPOLI – A Roma stanno per approvare la legge che consentirà all’imprenditore Aurelio De Laurentiis, il presidente del Napoli calcio di realizzare il nuovo stadio, centro commerciale, scuola di calcio. La legge permetterà il superamento di qualsiasi vincolo.
La norma pensata dal governo prevede infatti che insieme allo stadio e senza passare per le normali procedure urbanistiche e di tutela ambientale si possano costruire volumi illimitati di uffici, negozi e persino di case. Basterà il si del Presidente del Consiglio per cancellare d’un colpo ogni garanzia per un equilibrato sviluppo del territorio
E’ durissimo il commento di Legambiente sulla nuova versione della “Legge stadi”, un emendamento che prevede la possibilità di realizzare gli impianti e ogni tipo di intervento edilizio superando, denuncia, “qualsiasi parere contrario di chi è preposto alla “tutela ambientale, paesaggistico-territoriale, del patrimonio storico-artistico, della salute e della pubblica incolumità”. “Per quale motivo – chiede l’associazione ambientalista – si deve poter realizzare un impianto sportivo con annesse case e uffici nell’area di esondazione del fiume, alimentando i rischi per le persone, oppure in un area inquinata da bonificare, facendo finta che non esistano pericoli per la salute? Perché consentire di costruire in aree di tutela archeologica o paesaggistica? Le società sportive come il Coni, per prime, dovrebbero essere contrarie ad associare il proprio nome a un provvedimento che è pensato per permettere speculazioni edilizie enormi, come mai realizzate nella storia d’Italia. Chiediamo a Governo e Parlamento di fermarsi: per rendere sicuri gli impianti sportivi serve una procedura seria e trasparente mirata a riqualificare urgentemente le strutture, non un emendamento dettato dalle peggiori lobby”. Legambiente paventa il rischi di speculazione edilizia. E aggiunge: “Oltretutto, nell’emendamento è scritto che la procedura si applica ‘qualunque sia il dimensionamento degli impianti’, aprendo la possibilità di realizzare le speculazioni in centinaia di comuni italiani, perché, se il provvedimento venisse approvato, basterebbe che lo studio di fattibilità dimostrasse che gli altri interventi sono funzionali ‘al raggiungimento del complessivo equilibrio economico-finanziario e alla valorizzazione in termini sociali, occupazionali ed economici del territorio di riferimento”.
“Alla Camera il Governo sembra deciso a riproporre la ‘norma-porcata’ sugli stadi, in realtà un via libera generalizzato a costruire centri commerciali e case fuori da ogni regola e previsione urbanistica. Insomma un’ennesima colata di cemento selvaggio che non risolve i problemi di nessuno, ad eccezione di qualche presidente di società di calcio con ambizioni da palazzinaro”. E’ quanto dichiara Roberto Della Seta di Green Italia, che da parlamentare nella scorsa legislatura riuscì a fermare norme analoghe proposte da quasi tutti i partiti. “Se l’esigenza è di rendere i nostri stadi più moderni, efficienti, accoglienti la possibilità di farlo c’è già oggi come dimostrano vari esempi da Torino a Udine. Ma in questo caso – continua Della Seta – gli stadi sono solo il pretesto per consentire a pochi speculatori di realizzare grandi e rapidi guadagni peggiorando ulteriormente la qualità delle nostre città”.
Fulvio Buono