L’amministrazione comunale di Napoli, l’assessore alle politiche sociali, Roberta Gaeta hanno deciso di cancellare l’assistenza scolastica materiale in favore di circa 300 studenti portatori di handicap e 106 posti di lavoro. E gli operatori socio assistenziale invadono e occupano il consiglio comunale. Interrotta la seduta odierna dell’assise cittadina.
La cancellazione del servizio, un servizio sociale importante e strategico per la Città, è stata sancita dalla delibera di giunta numero 853 del 20 dicembre 2016 e dalle ‘linee di indirizzo’ allegate al provvedimento. Un servizio sociale cancellato dal bilancio comunale secondo la solita logica burocratica e tecnocratica attuata da alcuni assessori. La logica dei numeri.
Eppure, l’indirizzo politico del governo cittadino di Palazzo San Giacomo dovrebbe comprendere come obiettivo prioritario l’erogazione delle prestazioni inerenti i diritti civili e sociali. Tra l’altro, pochi giorni fa, la Corte Costituzionale con la sentenza 275/2016 ha annullato una legge della regione Abruzzo perché condizionava la copertura delle spese necessarie a garantire il trasporto scolastico degli studenti disabili alla disponibilità delle risorse finanziarie necessarie.
Nessun futuro occupazionale per i 106 operatori socio assistenziali che negli ultimi otto anni hanno garantito l’attività specialistica. Tutti licenziati. Tutti disoccupati.
Le decisioni politiche assunte dal governo cittadino sono state duramente contestate dai lavoratori. La questione potrebbe essere risolta attivando una riunione presso Palazzo San Giacomo insieme alle organizzazioni sindacali di categoria di Cgil, Cisl, Uil, coinvolgendo alcune aziende partecipate per valutare alcune soluzioni, tra cui l’affidamento del servizio a Napoli Servizi e l’assunzione dei lavoratori e delle lavoratrici con contratto a tempo determinato.
di Ciro Crescentini