Assistenza materiale alunni disabili, solo 30 operatrici potranno essere collocati, le altre rimarranno disoccupate. Tensione in commissione, il capogruppo DeMa, Rosario Andreozzi abbandona la riunione per protesta e in polemica con l’assessore Gaeta
(Ciro Crescenini) – La giunta comunale di Napoli non mantiene le promesse. Nessuna soluzione adeguata per tutti i 106 operatori e operatrici addetti all’assistenza materiale degli alunni disabili senza lavoro e senza stipendi da anno. Forse, solo una trentina di lavoratori potranno trovare uno “straccio” di collocazione occupazionale tramite contratti a tempo determinato o interinale. Una sorta di elemosina. Una vera umiliazione.
E’ quanto è emerso oggi durante la riunione congiunta delle commissioni Welfare e Lavoro presiedute rispettivamente dai consiglieri Maria Caniglia e Vincenzo Solombrino. Alla riunione erano presenti gli assessori al Welfare e al lavoro, Roberta Gaeta, Enrico Panini e l’amministratore unico di Napoli Servizi, Andrea De Giacomo. Una riunione molto tesa. Il capogruppo di Dema, Rosario Andreozzi ha abbandonato la riunione per protesta e in polemica con le scelte assunte dall’ assessore Gaeta.
Durissime critiche contro il governo cittadino sono arrivate dagli esponenti dell’opposizione, Partito Democratico e Movimento 5 Stelle. Secondo il governo cittadino di Palazzo San Giacomo il fabbisogno dell’assistenza scolastica ai disabili per il nuovo anno 2017/2018 troverà integrale copertura grazie a Napoli Servizi che si occuperà di assistere gli alunni disabili delle scuole materne e superiori con il proprio personale o affidando appalti, servizi temporaneamente a cooperative o aziende private tramite il Mercato elettronico della Pubblica Amministrazione. Cooperative e aziende private che utilizzeranno proprio personale e non saranno obbligate ad assumere i lavoratori e le lavoratrici licenziati.
Gli assessori Gaeta e Panini sono stati chiarissimi. Si terrà conto solo del fabbisogno ovvero delle richieste che arrivano dalle scuole. Al fabbisogno si risponderà con risorse interne di personale Napoli servizi. Laddove non si riesca a soddisfare le richieste del personale interno dell’azienda partecipata di procederà con la gara d’appalto per la ricerca esterna. Chiaramente la ricerca esterna non sarà mai per 106 operatori.
Molto probabilmente ci sarà collocazione solo per una trentina di loro anche se oggi in base alle richieste pervenute dalle scuole sono tali da far credere che più di 20 operatrici non servano.
E le domande sorgono spontanee. Come saranno scelte le operatrici? Con quali criteri e titoli? Emergono tante ambiguità e tanta tensione per la mancanza di trasparenza. Non sono escluse guerre tra poveri e denunce alla magistratura.
E non mancano gli sciacalli e i faccendieri sempre pronti a speculare sulla pelle della povera gente, incassando soldi sugli attestati di qualifica, offrendo lavoro in fantomatiche cooperative o posizioni privilegiate in graduatorie. Così come non sono mancati gli esponenti politici che hanno fatto promesse in cambio di voti.
Significativa la dichiarazione di Federico Arienzo consigliere comunale del Partito Democratico. “Mi pare che quello che oggi abbiamo detto Panini, Gaeta e l’ amministratore di Napoli servizi sia assolutamente corretto sul piano delle procedure – ha sottolineato Arienzo – Quello che non è corretto è chi ha per un anno ha alimentato speranze, chi si è presentato con il classico ‘ci penso io’, perché il dramma di questa politica, con i partiti sotterrati e persone omogenee dentro maggioranze culturalmente senza un filo conduttore, è data dall’approssimazione, dal pensare che è tutto semplice basta gestire, quando le cose sono complesse e non bisogna giocare con la vita di 106 persone che hanno sperato inutilmente. Adesso aspettiamo l’ inizio dell’ anno scolastico – conclude Arienzo – Speriamo di avere un’analisi dei bisogni certa e che si possano recuperare più lavoratori possibili”.