(da Il Desk, quotidiano indipendente) – Stato di agitazione dei lavoratori di Abc, l’azienda speciale idrica del Comune di Napoli. Bloccati gli straordinari e altre forme di attività lavorative che determinano lavoro supplementari. Promosso un presidio di lotta permanente presso il deposito aziendale di Via Poggioreale. Le maestranze contestano l’attuale gestione aziendale e l’assenza di iniziative concrete da parte dell’amministrazione di Palazzo San Giacomo. “Troppi conflitti interni, contrapposizioni, inciuci, trame, superficialità stanno rovinando la nostra azienda – racconta un lavoratore – Gli scontri tra la commissaria Marina Paparo e il direttore generale Marco Esposito sono diventati quotidiani e riguardano soprattutto le prospettive, l’organizzazione del lavoro, i ruoli e le funzioni del personale”. A quanto pare, si sarebbero accumulati ritardi nella redazione dei budget aziendali, del bilancio preventivo. Insomma, la programmazione sarebbe inesistente.
E non finisce qui. Emergono notevoli ritardi per l’espletamento delle procedure di assegnazione dei lavori di manutenzione edile. La Net Service, società del gruppo è ancora in attesa dell’assegnazione di lavori per 11 milioni di euro. E non solo. Ogni azione, attività, iniziativa legata vengono bloccati per la mancanza di budget.
E nelle prossime settimane dovrebbe essere eletto il nuovo consiglio di amministrazione. La selezione dei componenti dell’organismo di gestione è stata attivata attraverso l’indizione di un avviso pubblico i cui termini per la presentazione delle candidature si sono prima chiusi a Ottobre e poi riaperti dopo alcuni mesi, legittimando una proroga fino al 3 Marzo scorso. Con il primo “avviso”, 88 cittadini hanno presentato candidature e curricula . Grazie alla proroga dei termini, le candidature sono arrivate a 108(guarda l’elenco), tra cui quella dell’attuale commissaria Marina Paparo che aspirerebbe alla poltrona della presidenza del Consiglio di amministrazione.
“L’acquedotto di Napoli non può trasformarsi in teatrino politico – evidenziano i lavoratori – La gestione non pubblica ma politica di Abc sta seriamente mettendo a rischio il servizio reso alla cittadinanza. Negli ultimi 5 anni, non si è concretizzata una stabilità gestionale e ora siamo in attesa che il Comune nomini l’ennesimo nuovo Consiglio di amministrazione – sottolineano le maestranze Abc – Le condotte continuano a rimanere chiuse causa inefficienze gestionali. Le nostre squadre non hanno il supporto edili” I distacchi revocati ai lavoratori della Net Service non sono stati rimpiazzati. Le gare di approvvigionamento materiali sono ferme. E non parliamo delle difficoltà acquisite con gli impianti vetusti del Consorzio di San Giovanni. Negli ultimi 5 anni sono cambiati 4 direttori 4 presidenti 2 commissari. Non si contano i consiglieri di amministrazione dimessi e ora siamo in attesa di un nuovo organismo di gestione. Il mandato dell’attuale direttore scade il primo aprile. E andrebbe promossa una selezione pubblica per la ricerca di un sostituto. “La coscienza dei lavoratori onesti ha assicurato il servizio fino ad oggi ma sono tante e gravi le condizioni che mettono tutta l’attività aziendale a rischio”- sottolineano ancora i lavoratori. Tanti limiti e tanti costi aziendali. L’ex direttore generale Francesco Panico licenziato e poi reintegrato dal Tribunale del Lavoro con un risarcimento milionario, attualmente dirige l’ufficio commerciale percependo stipendi d’oro. Ed è ancora in corso anche una causa per mobbing. E nessuno si è preoccupato di proporre conciliazioni per dirimere le conflittualità giudiziarie pendenti.
di Ciro Crescentini