La Campania è in testa alla classifica del gioco d’azzardo minorile con il 57,8% degli studenti giocatori, contro la media nazionale del 47,1% dei giovani delle scuole medie superiori. Questo è uno dei dati che emerge dalla relazione annuale 2013 del garante per l’Infanzia e l’adolescenza della Regione Campania, Cesare Romano, sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza nel territorio regionale.
La Campania ha una microcriminalità più elevata rispetto alla Calabria o alla Sicilia; ci sono 130mila minori in condizioni di povertà assoluta, l’11,7% della popolazione minorile rispetto ad una media nazionale del 10,3%. e l’abuso sessuale intra-familiare è più diffuso di quanto si creda, con il Censis che certifica un abuso quotidiano ogni 400 bambini, i due terzi avvengono tra le mura domestiche ad opera di familiari o conoscenti. Il 74% degli adolescenti maschi e il 37% delle femmine ricorre, infine, al cyber sex, divenuto una vera e propria moda fra i giovani. Il garante, sulla base dei dati emersi, ha sottolineato la necessità di “una vera e propria mobilitazione culturale e politica per affrontare le tante emergenze che colpiscono l’infanzia in Campania e – ha spiegato Romano – l’attuazione di un tavolo tecnico con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati per riformare e rilanciare gli interventi a favore dei minori”.
Secondo il garante dell’Infanzia, Cesare Romano, “c’è ancora molto lavoro da fare e molte sfide da raccogliere sul piano regionale per la tutela dei diritti dei minori contro l’abuso, i maltrattamenti, lo sfruttamento, l’abbandono, l’evasione scolastica, la devianza e le nuove emergenze che riguardano il mondo dell’infanzia”.
“Sono ancora alti gli indici dei fenomeni di devianza e – ha sottolineato – di disagio, dalla dispersione all’evasione scolastica, dallo sfruttamento lavorativo e sessuale all’abuso e ai maltrattamenti, oltre ai casi di pedofilia, di abuso di alcool e di droghe, problematiche alle quali si sono aggiunte nuove emergenze come il cyber bullismo, il gioco d’azzardo, la microcriminalità, la povertà e il rischio povertà, l’abuso sessuale intra-familiare, il sexting”.
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Alla luce dei dati, Romano ha evidenziato la necessità “di dare vita a campagne di sensibilizzazione sociale in collaborazione con le scuole, con i servizi sociali e con gli oratori per prevenire i fenomeni di abuso, ma anche per agevolare le denunce alle autorità competenti e le segnalazioni al garante nazionale, di intensificare l’attività di vigilanza nelle strutture residenziali e semi residenziali per minori, di favorire rapporti interistituzionali e – ha concluso – di collaborazione con tutte le istituzioni e i soggetti competenti”.