di Ciro Ridolfini
Da Napoli, cioè dal Sud, con Luigi De Magistris, potrebbe irradiarsi, un grandioso movimento politico-culturale per offrire una vera e sensata alternativa allo scenario politico italiano. Lo si potrebbe denominare “Mosp” “Movimento stelle del popolo” che vedrebbe protagonista solo il popolo con tutte le sue sacrosante istanze di giustizia e di libertà.
Ai drammatici fallimenti politici italiani, si affaccia l’ urgenza di un rivolgimento intorno alla azione di una rivoluzione culturale autonoma permanente.
La Rivoluzione è contro le mafie e contro i poteri di stampo mafioso. Essa è la pace, il comunicativo, la libera circolazione di idee, la utile creatività nella piena autonomia del proprio territorio, della propria ragione etnolinguistica. La libertà dei propri usi e consumi civici.
E’ la semplicità, l’ umiltà, il rispetto delle individuazioni politiche altrui. E’ l’ unità nella diversità. Essa non può che rappresentare uomini e donne impegnati nell’ associazionismo, nei movimenti, nei comitati operai. Non è altro che schietta e genuina sfida all’ inganno di un PD antidemocratico non più di sinistra.
La Rivoluzione Autonoma Culturale Permanente condanna la diaspora, la presunzione, l’ egocentrismo, il soggettivismo. Rivendica l’ Umanistica, le Arti, la Cultura, la Cristianità, la Musica.
La Rivoluzione è la spiritualità delle coscienze critiche, è il riagganciarsi alla vera speranza di uomini e donne ad una possibile risoluzione di vita.
La Rivoluzione è pazienza, coraggio, è la tenacia nel rincorrere il vivente. E’ il respiro instancabile del vitale utile. E’ la luce possibile ad una umanità disumanata.
Il vivente non ha il tempo di vivere. Non vi sono più verità definite in una velocità di mutazioni imprendibili. L’accelerazione mai vista prima, che l’ innovazione tecnologica ha impresso alle nostre vite, ha frantumato e frantuma qualsiasi, se pur minima, possibilità umanistica.
La Rivoluzione sconfigge il patire soggettivo all’ indifferenza di una comunità mediocre che ancora esprime lo stallo di un orizzonte metafisico classico sostanzialmente è contro la paticità e l’ indifferenza, non è comunità e solitudine. Indica la via d’ uscita nell’ esercitare il pensiero a non lasciarsi annichilire.
La Rivoluzione impone, per dirla con Renato Guttuso,”l’ abbandono delle vecchie sanguinanti strade della terra”.